SE IL GRANO NON MUORE
In quell'età innocente in cui si vorrebbe che l'anima non sia che trasparenza, tenerezza e innocenza, non rivedo in me che ombre, bruttura, simulazione.
Mi portarono via in fretta e credo che fossero tanto stupefatti che si dimenticarono di punirmi.
Senza dubbio sono capaci di affermazioni potenti soltanto coloro che l?impeto della propria ereditarietà spinge in un solo senso. E’ invece tra i prodotti dell'incrocio, io credo, nei coesistono e crescono, neutralizzandosi, opposte esigenze, che si reclutano gli arbitri e gli artisti. E di molto m'inganno se gli esempi non mi danno ragione.
Fin dall'ingresso il campanello dal suono dolce e grave sembrava augurarvi il benvenuto.
Niente ha l'aria solita, mi sembra di stare per iniziare all'improvviso a un'altra vita, misteriosa, di una realtà diversa, più brillante e più patetica, e che comincia soltanto quando i bambini sono a letto.
Non cercavo di penetrare il mistero; sentivo che avrei nettamente ostacolato ciò che avessi cercato di scoprire; certamente ero ancora troppo giovane, e mia madre mi ripeteva spesso, a proposito di troppe cose: “Capirai più tardi”. Ma certe sere, abbandonandomi al sonno, mi sembrava proprio di cedere il posto
Il ricordo che ho conservato di lei me la rappresenta con i lineamenti già un po' induriti dall'età, la bocca un po' severa, solo lo sguardo ancora pieno di sorriso, un sorriso che per un nonnulla diventava una risata piena, così fresca, così pura che sembrava che ne' le pene ne' le delusioni avessero potuto attenuare in lei il piacere estremo che l'anima naturalmente prende alla vita.
In lei c'era più buona volontà che abilità
Ho potuto vedere gli ultimi rappresentanti di quella generazione che dava del tu a Dio
Rammento con esattezza il giorno in cui improvvisamente mi accorsi che Marie poteva essere graziosa. Era una giornata d'estate, a La Roque; eravamo usciti, lei e io, a cogliere fiori nel prato che si stende davanti al giardino; la precedevo e avevo appena attraversato il ruscello; allora mi volsi: Marie era ancora sul ponticello fatto con un tronco d'albero, nell'ombra del frassino che protegge in quel punto le acque; ancora qualche passo e fu interamente avvolta dal sole; aveva in mano un mazzo di barbe caprine; il volto, riparato da un cappello di paglia a larghe falde, era tutto un sorriso; gridai: “Perché ridi?” Rispose: “Per niente. Fa bel tempo.” E subito la valle si riempì visibilmente d’amore e di felicità.
Tutto appartiene a chi ne sa godere.
E d'improvviso il rumore della pioggia si aggiungeva ai liquidi rumori del ruscello, della sorgente, della cascata. La pioggia faceva sull'acqua del fosso un ciangottio argentino. Appoggiato a una delle finestre che si aprivano sull'acqua, contemplavo interminabilmente i piccoli cerchi formatisi a migliaia, dilatarsi, intersecarsi, distruggersi, mentre una grossa bolla scoppiava nel mezzo.
Un popolo di rondinelle volteggiava senza sosta . L'azzurro pareva lacerarsi al loro passaggio
Se amava la buona musica non detestava tuttavia a sufficienza quella cattiva
La simpatia può far schiudere molte qualità sonnecchianti: mi sono spesso persuaso che i peggiori bricconi sono coloro ai quali sono mancati in principio dei sorrisi affettuosi.
Il furore decuplicava le mie forze.
Di colpo mi persuasi che ci sono molte cose che appaiono impossibili finché non si sono tentate.
Il bisogno infantile del mio spirito di rivestire di mistero tutto lo spazio e il tempo a me non familiari
Un oceano di dispiacere invase d'improvviso il mio cuore
Era delicata, gracile quasi, e come diminuita dalla disciplina; persino quando la si vedeva sorridere, aveva sempre l'aria di aver pianto
Suonammo tanto soavemente che gli angeli dovettero sentirci
Ritornavo, allegro già, contento di me, del cielo e degli uomini, curioso di tutto, divertito da un nonnulla, e ricco immensamente dell'avvenire.
Era una di quelle figure di secondo piano che sembrano fungano nella vita soltanto da comparse e per ingrossare il numero.
Impiegai molto tempo per comprendere che, di solito, l'altro cede a quel bisogno di raccontarsi che tormenta il cuore dell'uomo, senza preoccuparsi molto se gli orecchi nei quali si scarica hanno veramente la capacità di intenderlo.
Non cominciava mai una frase senza farla precedere da un sospiro.
La mia gioia era perfetta soltanto se condivisa da lei.
Feci uno sforzo enorme per non arrossire, e mi fece arrossire di più.
Era di una freschezza squisita; pareva quasi che una specie di ribollimento interiore scuotesse il coperchio della sua riservatezza, con una specie di appassionato balbettio che mi sembrava il più piacevole del mondo.
Prese congedo dalla vita con la sua abituale modestia, tanto dolcemente e discretamente che non ci si accorse che moriva, ma solamente che era morta.
Era un ometto, arido minuscolo mi riferisco allo spirito ché, quanto alla persona, era lungo e slanciato; la sua voce esile e stonata avrebbe gelato il pensiero più invitante; ma ancor prima che esprimesse il pensiero di cui si era impadronito, si sentiva che lo spogliava da ogni fiore, da ogni ramo, e che poteva trovar posto nel suo triste spirito soltanto sotto forma di concetto. Il suo insegnamento distillava la noia più pura.
Si, il successo fu nullo,. Ma il mio carattere e' tale che presi piacere allo scacco. In fondo a ogni umiliazione grave - per chi sa intenderlo - risiede un “così imparerai” che ascoltai. Cessai subito di desiderare un trionfo che mi sfuggiva; o per lo meno cominciai a desiderarlo diverso, e mi persuasi che la qualità degli applausi e' molto più' importante del loro numero.
Un temporale spaventoso sorse quasi subitamente; il cielo si riempì di nuvole violacee; si presentivano con angoscia fulmini, grandine, burrasca e dannazione. Accelerammo il passo per rientrare, ma il temporale era più veloce di noi; sembrava inseguirci; ci sentivamo presi di mira, si? direttamente minacciati. Allora, secondo la nostra abitudine, ripassando insieme la nostra condotta, ci interrogavamo l?un l?altro, cercando di riconoscere con chi ce l?avesse il terrificante Giove.
In quell'età innocente in cui si vorrebbe che l'anima non sia che trasparenza, tenerezza e innocenza, non rivedo in me che ombre, bruttura, simulazione.
Mi portarono via in fretta e credo che fossero tanto stupefatti che si dimenticarono di punirmi.
Senza dubbio sono capaci di affermazioni potenti soltanto coloro che l?impeto della propria ereditarietà spinge in un solo senso. E’ invece tra i prodotti dell'incrocio, io credo, nei coesistono e crescono, neutralizzandosi, opposte esigenze, che si reclutano gli arbitri e gli artisti. E di molto m'inganno se gli esempi non mi danno ragione.
Fin dall'ingresso il campanello dal suono dolce e grave sembrava augurarvi il benvenuto.
Niente ha l'aria solita, mi sembra di stare per iniziare all'improvviso a un'altra vita, misteriosa, di una realtà diversa, più brillante e più patetica, e che comincia soltanto quando i bambini sono a letto.
Non cercavo di penetrare il mistero; sentivo che avrei nettamente ostacolato ciò che avessi cercato di scoprire; certamente ero ancora troppo giovane, e mia madre mi ripeteva spesso, a proposito di troppe cose: “Capirai più tardi”. Ma certe sere, abbandonandomi al sonno, mi sembrava proprio di cedere il posto
Il ricordo che ho conservato di lei me la rappresenta con i lineamenti già un po' induriti dall'età, la bocca un po' severa, solo lo sguardo ancora pieno di sorriso, un sorriso che per un nonnulla diventava una risata piena, così fresca, così pura che sembrava che ne' le pene ne' le delusioni avessero potuto attenuare in lei il piacere estremo che l'anima naturalmente prende alla vita.
In lei c'era più buona volontà che abilità
Ho potuto vedere gli ultimi rappresentanti di quella generazione che dava del tu a Dio
Rammento con esattezza il giorno in cui improvvisamente mi accorsi che Marie poteva essere graziosa. Era una giornata d'estate, a La Roque; eravamo usciti, lei e io, a cogliere fiori nel prato che si stende davanti al giardino; la precedevo e avevo appena attraversato il ruscello; allora mi volsi: Marie era ancora sul ponticello fatto con un tronco d'albero, nell'ombra del frassino che protegge in quel punto le acque; ancora qualche passo e fu interamente avvolta dal sole; aveva in mano un mazzo di barbe caprine; il volto, riparato da un cappello di paglia a larghe falde, era tutto un sorriso; gridai: “Perché ridi?” Rispose: “Per niente. Fa bel tempo.” E subito la valle si riempì visibilmente d’amore e di felicità.
Tutto appartiene a chi ne sa godere.
E d'improvviso il rumore della pioggia si aggiungeva ai liquidi rumori del ruscello, della sorgente, della cascata. La pioggia faceva sull'acqua del fosso un ciangottio argentino. Appoggiato a una delle finestre che si aprivano sull'acqua, contemplavo interminabilmente i piccoli cerchi formatisi a migliaia, dilatarsi, intersecarsi, distruggersi, mentre una grossa bolla scoppiava nel mezzo.
Un popolo di rondinelle volteggiava senza sosta . L'azzurro pareva lacerarsi al loro passaggio
Se amava la buona musica non detestava tuttavia a sufficienza quella cattiva
La simpatia può far schiudere molte qualità sonnecchianti: mi sono spesso persuaso che i peggiori bricconi sono coloro ai quali sono mancati in principio dei sorrisi affettuosi.
Il furore decuplicava le mie forze.
Di colpo mi persuasi che ci sono molte cose che appaiono impossibili finché non si sono tentate.
Il bisogno infantile del mio spirito di rivestire di mistero tutto lo spazio e il tempo a me non familiari
Un oceano di dispiacere invase d'improvviso il mio cuore
Era delicata, gracile quasi, e come diminuita dalla disciplina; persino quando la si vedeva sorridere, aveva sempre l'aria di aver pianto
Suonammo tanto soavemente che gli angeli dovettero sentirci
Ritornavo, allegro già, contento di me, del cielo e degli uomini, curioso di tutto, divertito da un nonnulla, e ricco immensamente dell'avvenire.
Era una di quelle figure di secondo piano che sembrano fungano nella vita soltanto da comparse e per ingrossare il numero.
Impiegai molto tempo per comprendere che, di solito, l'altro cede a quel bisogno di raccontarsi che tormenta il cuore dell'uomo, senza preoccuparsi molto se gli orecchi nei quali si scarica hanno veramente la capacità di intenderlo.
Non cominciava mai una frase senza farla precedere da un sospiro.
La mia gioia era perfetta soltanto se condivisa da lei.
Feci uno sforzo enorme per non arrossire, e mi fece arrossire di più.
Era di una freschezza squisita; pareva quasi che una specie di ribollimento interiore scuotesse il coperchio della sua riservatezza, con una specie di appassionato balbettio che mi sembrava il più piacevole del mondo.
Prese congedo dalla vita con la sua abituale modestia, tanto dolcemente e discretamente che non ci si accorse che moriva, ma solamente che era morta.
Era un ometto, arido minuscolo mi riferisco allo spirito ché, quanto alla persona, era lungo e slanciato; la sua voce esile e stonata avrebbe gelato il pensiero più invitante; ma ancor prima che esprimesse il pensiero di cui si era impadronito, si sentiva che lo spogliava da ogni fiore, da ogni ramo, e che poteva trovar posto nel suo triste spirito soltanto sotto forma di concetto. Il suo insegnamento distillava la noia più pura.
Si, il successo fu nullo,. Ma il mio carattere e' tale che presi piacere allo scacco. In fondo a ogni umiliazione grave - per chi sa intenderlo - risiede un “così imparerai” che ascoltai. Cessai subito di desiderare un trionfo che mi sfuggiva; o per lo meno cominciai a desiderarlo diverso, e mi persuasi che la qualità degli applausi e' molto più' importante del loro numero.
Un temporale spaventoso sorse quasi subitamente; il cielo si riempì di nuvole violacee; si presentivano con angoscia fulmini, grandine, burrasca e dannazione. Accelerammo il passo per rientrare, ma il temporale era più veloce di noi; sembrava inseguirci; ci sentivamo presi di mira, si? direttamente minacciati. Allora, secondo la nostra abitudine, ripassando insieme la nostra condotta, ci interrogavamo l?un l?altro, cercando di riconoscere con chi ce l?avesse il terrificante Giove.