LA SCHIUMA DEI GIORNI
..... attraversò l'ufficio per spuntare nella sala da pranzo-studio dove gli occhi aperti potevano riposare sull'azzurro pallido del tappeto e sul rosa-beige dei muri
... si mise qualche gocciolina di sole nell'accendino
Lo scalpiccio dei pattinatori non raggiungeva ancora il livello sonoro dei momenti di massima affluenza, quando presenta un'evidente analogia col rumore prodotto da un reggimento che marcia nel fango spruzzandolo sul selciato.
Tirava un vento secco e pungente e, sotto i suoi piedi, tanti posticini di ghiaccio si spaccavano crepitando.
La porta sbatté dietro di lui con un rumore di mano nuda su una chiappa nuda...
La porta che dava sull'esterno si richiuse dietro di lui con un rumore di bacio su una spalla nuda....
Il suo cuore si gonfiò a dismisura, divenne sempre più leggero, lo sollevò da terra....
Sentiva in bocca un solletico, come se stesse mangiando frittelle bruciate.
Quella situazione gli produceva all'interno del torace qualcosa di simile a una di quelle musiche militari tedesche dove si sente soltanto la grancassa.
Tutt'intorno si fece un abbondante silenzio e la maggior parte del resto del mondo si mise a contare come il due di picche.
...tirò un sospiro di sollievo e le sue bretelle scricchiolarono.
Accelerarono il passo e uscirono fuori dalla zona pericolosa (del sotterraneo). La nuvoletta non li aveva seguiti. Infatti aveva preso una scorciatoia e li stava già aspettando all'altro capo del sotterraneo.
A me non interessa che tutti gli uomini siano felici, ma che ciascuno lo sia.
Il cielo era luminoso ed azzurro, il freddo era ancora vivo ma già un pochino meno.
Il suo cuore batteva forte, come stretto da un guscio troppo duro.
Cominciò a tossire come un tessuto di seta che si strappa.
L'apparecchio emise una luce verde e grassa che scappò all'altezza del pavimento e sparì dentro a una fessura del parquet.
....correva, correva, l'angolo acuto dell'orizzonte, stretto fra due file di case, si precipitava verso di lui.
Le preoccupazioni si ammucchiavano, si soffocavano l'una con l'altra con accanimento.
Il professore dimostrava circa quarant'anni. Era abbastanza alto per poterli reggere. Ma non uno di più. Aveva il viso glabro con una barbetta a punta e occhiali inespressivi.
Cominciò a sentirsi molto stanco. Nella sua testa volteggiavano oggetti smorti e appuntiti, che facevano un vago rumore di mare.
Il vento si faceva strada tra le foglie e veniva fuori tutto carico degli odori delle gemme e dei fiori.
Piangeva con tutte le sue forze, come un bebè, ma senza far rumore.
..... attraversò l'ufficio per spuntare nella sala da pranzo-studio dove gli occhi aperti potevano riposare sull'azzurro pallido del tappeto e sul rosa-beige dei muri
... si mise qualche gocciolina di sole nell'accendino
Lo scalpiccio dei pattinatori non raggiungeva ancora il livello sonoro dei momenti di massima affluenza, quando presenta un'evidente analogia col rumore prodotto da un reggimento che marcia nel fango spruzzandolo sul selciato.
Tirava un vento secco e pungente e, sotto i suoi piedi, tanti posticini di ghiaccio si spaccavano crepitando.
La porta sbatté dietro di lui con un rumore di mano nuda su una chiappa nuda...
La porta che dava sull'esterno si richiuse dietro di lui con un rumore di bacio su una spalla nuda....
Il suo cuore si gonfiò a dismisura, divenne sempre più leggero, lo sollevò da terra....
Sentiva in bocca un solletico, come se stesse mangiando frittelle bruciate.
Quella situazione gli produceva all'interno del torace qualcosa di simile a una di quelle musiche militari tedesche dove si sente soltanto la grancassa.
Tutt'intorno si fece un abbondante silenzio e la maggior parte del resto del mondo si mise a contare come il due di picche.
...tirò un sospiro di sollievo e le sue bretelle scricchiolarono.
Accelerarono il passo e uscirono fuori dalla zona pericolosa (del sotterraneo). La nuvoletta non li aveva seguiti. Infatti aveva preso una scorciatoia e li stava già aspettando all'altro capo del sotterraneo.
A me non interessa che tutti gli uomini siano felici, ma che ciascuno lo sia.
Il cielo era luminoso ed azzurro, il freddo era ancora vivo ma già un pochino meno.
Il suo cuore batteva forte, come stretto da un guscio troppo duro.
Cominciò a tossire come un tessuto di seta che si strappa.
L'apparecchio emise una luce verde e grassa che scappò all'altezza del pavimento e sparì dentro a una fessura del parquet.
....correva, correva, l'angolo acuto dell'orizzonte, stretto fra due file di case, si precipitava verso di lui.
Le preoccupazioni si ammucchiavano, si soffocavano l'una con l'altra con accanimento.
Il professore dimostrava circa quarant'anni. Era abbastanza alto per poterli reggere. Ma non uno di più. Aveva il viso glabro con una barbetta a punta e occhiali inespressivi.
Cominciò a sentirsi molto stanco. Nella sua testa volteggiavano oggetti smorti e appuntiti, che facevano un vago rumore di mare.
Il vento si faceva strada tra le foglie e veniva fuori tutto carico degli odori delle gemme e dei fiori.
Piangeva con tutte le sue forze, come un bebè, ma senza far rumore.