Alla scoperta del fascino di uno dei paesi più interessanti del mondo,
lungo un percorso che attraversa le regioni centrali per toccare i luoghi più
visitati e famosi.
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Delhi, la capitale che offre monumenti e luoghi imperdibili quali il
Parlamento, il Forte Rosso (il luogo migliore per immaginare l'antico splendore
della città ai tempi dei Moghul), il Raj Ghat (il luogo dove fu cremato il
Mahatma Gandhi dopo il suo assassinio nel 1948), la moschea piu' grande
dell'India Jama Masjid (una delle opere più grandiose dell'architettura
moghul), la tomba di Humayun definito il luogo più sublime di Delhi (il
mauseoleo sorge al centro di un grande giardino suddiviso in quattro settori,
racchiuso da un muro con un portale d'ingresso al centro di ogni lato).
Mathura luogo di nascita
della divinità hindu Krishna, è una delle sette città sacre dell'India che
richiama migliaia di pellegrini diretti al Kesava Deo Temple dove, in una
piccola spoglia stanza, si trova una lastra di pietra sulla quale, secondo la
tradizione, sarebbe nato 3500 anni fa Krishna. Lungo lo Yamuna River è
possibile fare escursioni su piccole imbarcazioni per osservare la vita sui
ghat.
Dopo aver visitato velocemente lo spettacolare mausoleo di Sikandra (la cui struttura e' simile alla tomba di Humayun di Delhi) si arriva ad
Agra, famosa per il suo Taj Mahal considerato da
molti l'edificio più bello del mondo e dichiarato Patrimonio dell'Umanità nel
1983. Il mausoleo sorge su una piattaforma elevata in marmo bianco
semitrasparente, affiancata da due costruzioni simmetriche in arenaria rossa
(che esalta così il candore del mausoleo centrale), una che funge da moschea e
l'altra da casa per gli ospiti. Questa posizione rialzata fa in modo che
l'edificio abbia come sfondo soltanto il cielo. Ad ogni angolo della
piattaforma sorgono 4 minareti bianchi dalla funzione puramente decorativa. Nel
giardino quadrato che occupa la parte centrale del complesso la vasca riflette
l'immagine della tomba. Le decorazioni presenti sull'edificio sono sobrie e
circoscritte a superfici limitate e consistono in iscrizioni coraniche e motivi
vegetali e geometrici realizzati con inserti di pietre dure e semipreziose.
Messo in ombra dal Taj Mahal, il Forte Rosso di Agra rappresenta uno dei forti
moghul più belli dell'India. Ha un unico ingresso a zig zag ideato per
confondere gli eventuali invasori che fossero riusciti a superare il fossato
infestato di coccodrilli. All'interno il labirinto di edifici costituisce una
vera e propria città dentro la città.
Gwalior piccola cittadina
famosa per la sua fortezza medievale che la domina da una altura e che presenta
le decorazioni più inconsuete che si possano ammirare nei palazzi dell'India.
Il palazzo Man Mandir è celebre per le sue decorazioni a rilievo e le
mattonelle smaltate in turchese.
Sonagiri - vedere Racconti
di viaggio
Orcha tranquillo
villaggio circondato da un'atmosfera distesa e serena perché non assalito da
turisti come altri siti. Nelle bancarelle colorate e' possibile trovare
souvenir carini. Oltre un piccolo ponte in granito su una diramazione del fiume
Betwa si giunge a un complesso fortificato straordinariamente imponente, fatto
di ripide scalinate e passaggi che sembrano un percorso di guerra, ottima
rappresentazione dell'architettura islamica medievale. Una caratteristica che
lo differenzia dalle altre residenze regali del tempo e' l'assenza di una netta
separazione del settore residenziale riservato alle donne da quello riservato
agli uomini. L'edificio ha uno schema rigorosamente simmetrico con una pianta
quadrata e uno sviluppo su tre piano intorno ad un'ampia corte centrale. Le
residenza delle donne sono sempre organizzate intorno a una serie di corti. Le
tipiche finestre sono coperte da cornici curvilinee e pannelli traforati.
Le sculture ispirate al Kama Sutra che rivestono i templi di Kajuraho, dichiarati Patrimonio dell'Umanità, sono
annoverate tra le migliori espressioni d'arte templare del mondo. Degli oltre
80 templi che secondo la tradizione furono eretti se ne conservano solo 25. I
tratti peculiari del complesso di edifici sono l'enfasi delle dimensioni della
verticalità, accentuato dall'alto basamento e dallo svettante pinnacolo, dalla
complessa articolazione degli spazi all'interno dei templi e dalla straordinaria
ricchezza delle decorazioni scultoree che ricoprono amplissime superfici sia
delle pareti esterne che di parti di quelle interne. Lungo l'intero perimetro
dei templi - da visitare passeggiando con la spalla destra rivolta agli
edifici, cioè con il lato del corpo considerato divino - si possono osservare
fregi in pietra scolpita con straordinaria maestria e raffinatezza che
rappresentano una sorta di racconto sceneggiato della vita indiana di mille
anni fa, di cui sono protagonisti dei e dee, guerrieri, musicisti, animali
reali e mitologici. Il repertorio e' dominato dalle slanciate figure femminili
in pose sensuali e provocanti e torsioni audaci, tanto che pare vederle danzare
e librarsi dalla superficie di pietra. Le scene erotiche rappresentano pratiche
rituali legate alla sfera religiosa e filosofica shivaita.
Sarnath vedere Racconti di
viaggio
Varanasi la capitale spirituale
dell'India Varanasi è nota a fedeli indù come la Città della Luce. Per oltre
2.000 anni è stata la capitale religiosa dell'induismo più venerata e sacra di
tutti gli altri luoghi di pellegrinaggio messi insieme. Varanasi è anche un
centro sacro del Giainismo, Sikhismo e Buddismo. Oltre 50.000 bramini vivono a
Varanasi, fornendo servizi religiosi per i devoti. Gli indù credono che fare il
bagno nel Gange (abluzioni) cancella i peccati e che morire a Varanasi assicura
la Liberazione dell'anima di una persona dal ciclo delle trasmigrazioni. Così
molti indù arrivano a Varanasi per morire. La vita spirituale a Varanasi ruota
attorno i ghat, terrazze in lastre di pietra disposte lungo la riva del fiume
dalle quali, attraverso una lunga serie di gradini, i pellegrini raggiungono
l'acqua della riva occidentale del Gange per le abluzioni rituali. Presso specifici ghat inoltre vengono
effettuate le cremazioni dei corpi. Il periodo migliore per visitare i ghat è
all'alba, quando il fiume e' immerso in una luce morbida ed i pellegrini
vengono a eseguire la puja (letteralmente 'rispetto', offerta o preghiera). Con
una gita in barca di circa 1 ora e' possibile assistere al risveglio sul Gange
della vita della città, osservare la miscela affascinante di persone che
vengono al Gange non solo per un bagno rituale, ma anche per lavare i vestiti,
fare yoga, ricevere benedizioni, acquistare paan (una miscela di noce di betel
e di foglie per masticare), vendere fiori, ricevere un massaggio, giocare a
cricket, migliorare il loro karma facendo offerte ai mendicanti, o
semplicemente stare in giro. Al tramonto sempre sui ghat si può assistere alla cerimonia del Ganga aarti nella
quale un gruppo di sacerdoti tutte le sere eseguono la "Agni Pooja"
(adorazione al fuoco) come dedica a Shiva. Presso i ghat inoltre vengono
eseguite le cremazioni dei corpi, portati avvolti in un panno su una barella,
poi bagnati nelle acque del fiume Gangee e quindi cremati sui cumuli di legna
appositamente predisposti (la cui quantità e tipologia dipende dalla
disponibilità finanziaria della famiglia del defunto. Ogni tipo di legno ha il
suo prezzo fino al più costoso (legno di sandalo).
Sanchi sito buddista tra
i più famosi in India. Gli scavi hanno dimostrato che la vita in quest'area
sacra e' iniziata nel IIIsecolo a.C. e proseguita fino al XII secolo. Le
strutture più importanti sono i tre stupa (contenenti reliquie di discepoli del
Budda) e i quattro torana (portali) che grazie alle loro decorazioni
rappresentano una delle testimonianze piu' importanti e ricche della scultura
buddista, fornendo una summa iconografica dell'arte buddista. Sanchi era sede
di una comunità buddista estesa e fiorente. Nel Buddismo la relazione fra
monaci e devoti laici era molto stretta. I laici offrivano ai monaci cibo,
vestiti e luoghi ove ripararsi per la stagione delle piogge che rendeva difficile
la loro vita da itineranti. Le offerte dei laici consentivano ai monaci di dedicarsi
interamente alle attività spirituali mentre permetteva ai laici di acquisire
meriti per le vite future senza dover entrare a far parte della comunità
monastica. Con il tempo e l'aumentare della ricchezza dei committenti, le
offerte fatte ai monaci divennero monasteri, edifici sacri e per le loro
decorazioni, dando così origine all'arte e all'architettura buddista. La grande
quantità di sculture commissionate dai devoti a Sanchi sta a testimoniare
quanto questo santuario godesse di un prestigio molto diffuso.
Omkareshwar anche chiamata "Varanasi in miniatura", e' un'isoletta a forma di OM che richiama moltissimi pellegrini. Attraverso un vecchio ponte dove si possono incontrare anche gruppi di scimmie alla ricerca di cibo, si accede all'isola e poi, attraverso un sentiero fatto di viuzze piene di bancarelle colorate, si può raggiungere il tempio principale che, simile a una grotta, ospita il lingam oggetto di culto di indù e giainisti. All'entrata si può essere avvicinati da alcuni giovani che danno indicazioni su come accedere al tempio e assistere alla puja dei pellegrini. Tanti mendicanti, tanti sadhu, tanti bambini.
Ajanta complesso
monastico buddista del V secolo d.C. scavato sul fianco di una collina che
comprende 28 vihara
(gruppo di celle monastiche disposte intorno a un ambiente quadrangolare) e chaityagrha (sale
devozionali ospitanti uno stupa). All'interno dei vihara la sala centrale e'
circondata da un colonnato e un corridoio di circuambulazione e celle e
cappelle laterali con immagini del Budda. La maggiore innovazione ad Ajanta consiste
nel fatto che il vihara non è più solamente il luogo che ospita le celle dei
monaci ma diventa esso stesso un ambiente di culto. All'esterno delle porte di
ingresso, numerose figure in rilievo di Budda e bodhisattva, poste in nicchie
ricavate tra finti pilastri o nel corpo di pilastri stessi accolgono il devoto.
La scarsa illuminazione degli ambienti contribuiva a sottolineare la sacralità
e l'aspetto soprannaturale delle immagini del Budda. L'importanza di Ajanta
nella storia dell'arte indiana e' fondamentale anche per la presenza di molti
affreschi che decorano l'interno della grotte e che costituiscono una delle
poche e più alte testimonianze della pittura indiana. Per il ricco patrimonio
di inestimabili tesori artistici questo sito e' stato inserito dall'Unesco
nella lista dei Patrimoni dell'Umanità.
L'architettura rupestre indiana raggiunge il suo vertice nei templi delle
grotte di Ellora. Per cinque secoli
generazioni di monaci buddisti, indù e gianisti scavarono monasteri, cappelli e
templi sul fianco di una scarpata lunga 2 km. Il sito, che comprende 12 grotte
buddiste, 17 indù e 5 gianiste, e' stato inserito dall'Unesco nella lista dei
Patrimoni dell'Umanità. Dal punto di vista storico questo sito testimonia la
rinascita dell'Induismo e il conseguente declino del Buddismo indiano e il
breve ritorno del Giainismo sostenuto dai signori locali. Il capolavoro
assoluto e' rappresentato dal Kailasa Temple, santuario dedicato a Kailasanatha
= signore di Kailasa cioè Shiva, la più grande scultura monolitica del mondo,
realizzata nella roccia da 7000 operai nell'arco di 150 anni. Questo tempio e'
un autentico capolavoro di ingegneria: fu costruito a partire dall'alto secondo
una tecnica che non lasciava alcun margine di errore. La sua realizzazione fu
preceduta dallo scavo di tre grandi gallerie-trincee nella roccia lasciando
un'isola centrale di roccia nella quale fu intagliato il tempio nella forma
voluta. Questa spettacolare impresa architettonica ebbe certamente un
significato nella propaganda politica del tempo. Realizzando tale tempio come
rappresentazione simbolica del sacro monte Kailasa i sovrani ricollocavano il
centro del mondo all'interno dei loro domini.
Mandu città disseminata di palazzi, tombe,
monumenti e moschee, non troppo lontani gli uni dagli altri. Sono tra gli
edifici in stile afghano più belli dell'India. Il più affascinante di tutti, il
Rupmati's Pavilion, si staglia maestoso al margine estremo dell'altopiano, su
un'altura di 336 metri che domina la vallata e le vaste pianure sottostanti.
All'entrata dei vari complessi si possono spesso incontrare sadhu o personaggi
caratteristici come suonatori di strani flauti o intere famiglie indiane in
visita che impazziscono di gioia nel farsi fare foto con turisti. Gli alberi
circostanti sono spesso sovrappopolati di scimmie intente a proteggere i loro
morbidi e indifesi appena nati.