Alla ricerca del tempo perduto - LA STRADA DI SWANN
Un uomo che dorme tiene intorno a sé in cerchio il filo delle ore, gli ordini degli anni e dei mondi. Li consulta istintivamente svegliandosi e vi legge in un attimo il punto della terra ch'egli occupa, il tempo trascorso fino al suo risveglio. pag. 7
La nostra ignoranza di questa brillante vita mondana di Swann era evidentemente legata in parte al riserbo e alla discrezione del suo temperamento, ma anche al fatto che i borghesi d?allora si facevano della società un’idea un po' indu', considerandola composta di caste chiuse, dove ciascuno, fin dalla nascita, si trovava collocato nel rango che occupavano i suoi genitori, e donde nulla, fuorché la sorte d'una carriera straordinaria o d?un matrimonio insperato, poteva trarlo per farlo penetrare in una casta superiore.
La mia povera nonna entrava, pregava ardentemente suo marito di non toccare il cognac; lui si arrabbiava, beveva egualmente il suo sorso, e la nonna se ne tornava via, triste, scoraggiata, ma sorridente, giacché era così umile di cuore e così dolce che il suo affetto per gli altri e il poco valore che attribuiva alla sua persona e alle sue sofferenze si conciliavano nel suo sguardo in un sorriso dove, diversamente da quanto si vede nel volto di molto uomini, non c?era ironia che per lei stessa e per tutti noi come un bacio dei suoi occhi, che, non potevano vedere le persone a lei care senza accarezzarle appassionatamente con lo sguardo. pag. 14
Ogni volta che vedeva negli altri un bene, per quanto piccolo, che lei non aveva, persuadeva se stessa che non era un bene, ma un male, e li compiangeva per non doverli invidiare. pag. 26
Cercavo di aggrapparmi a pensieri d'avvenire che avrebbero dovuto condurmi, come un ponte, di là dall'abisso vicino che mi dava spavento? pag. 27
Dev'essere delizioso” sospirò il nonno, nella mente del quale per disgrazia la natura aveva tralasciato in modo altrettanto assoluto d’includere la possibilità di un appassionato interesse per le cooperative svedesi o per le interpretazioni teatrali di Maubant, come s'era scordata di fornire la mente delle sorelle della nonna del granello di sale che dobbiamo noi stessi aggiungere per trovarvi un certo sapore, a un anedotto della vita intima di Mole' o del conte di Parigi. pag. 29
. ma la signorina Celine, nella quale il nome di Saint Simon un letterato aveva impedito la completa anestesia della facoltà uditive, pag. 30
Un piacere delizioso m'aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M'aveva subito reso indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità inoffensive, la sua brevità illusoria nel modo stesso in cui agisce l'amore, colmandomi d'un essenza preziosa: o meglio quest'essenza non era in me, era me stesso. pag. 49
mi facevano aspettare un momento, nella prima stanza, dove il sole , invernale ancora, era venuto a mettersi al caldo davanti al fuoco, che era già acceso tra i due mattoni e pennellava di un odore di fuliggine tutta la stanza pag. 55
Nella stanza vicina sentivo la zia chiacchierare da sola a mezza voce. Parlava sempre un po' sottovoce, giacché credeva d'aver nella testa qualcosa di rotto che fluttuava e che a parlar troppo forte avrebbe potuto rimuovere; ma, anche se era sola, non stava ai a lungo senza dire qualcosa perché pensava le facesse bene alla gola e impedisse al sangue di stagnare, rendendo così meno frequenti le soffocazioni e l'affanno di cui soffriva; inoltre, nell'assoluta inerzia della sua vita, ella dava alla sue minime sensazioni un?importanza straordinaria; le dotava di una motilità per cui le riusciva difficile tenerle per sé e, in mancanza d?un confidente al quale comunicarle, se le annunciava a se stessa, in un perpetuo monologo che era la sua sola forma di attività. pag. 55
L'ambizione mondana era un sentimento che la nonna era così incapace di provare e quasi d'intendere che le pareva del tutto inutile mettere tanto ardore a calpestarlo. pag. 74
Senza dubbio nella mia casa ci sono tutte le cose inutili. Vi manca solo il necessario, un bel tratto di cielo come qui. Cercate di serbarvi sempre un lembo di cielo sulla vostra vita?. pag. 74
In quel tempo avevo amore per il teatro, amore platonico, giacché i miei non mi avevano ancora mai dato il permesso di andarci? pag. 79
Il mio cuore batteva mentre mi dicevo: "Lo devo fare, non lo devo fare", poi smisi di domandarmi quel che occorreva fare, per poter fare qualcosa. pag. 85
“la mia stanza proteggeva tremando la propria fragile e trasparente frescura contro il sole del pomeriggio dietro le imposte semichiuse, dove un riflesso di luce aveva tuttavia trovato modo di far passare le sue ali gialle e stava immobile tra il legno e il vetro, in un angolo, come una farfalla in riposo. pag. 89
Un uomo che dorme tiene intorno a sé in cerchio il filo delle ore, gli ordini degli anni e dei mondi. Li consulta istintivamente svegliandosi e vi legge in un attimo il punto della terra ch'egli occupa, il tempo trascorso fino al suo risveglio. pag. 7
La nostra ignoranza di questa brillante vita mondana di Swann era evidentemente legata in parte al riserbo e alla discrezione del suo temperamento, ma anche al fatto che i borghesi d?allora si facevano della società un’idea un po' indu', considerandola composta di caste chiuse, dove ciascuno, fin dalla nascita, si trovava collocato nel rango che occupavano i suoi genitori, e donde nulla, fuorché la sorte d'una carriera straordinaria o d?un matrimonio insperato, poteva trarlo per farlo penetrare in una casta superiore.
La mia povera nonna entrava, pregava ardentemente suo marito di non toccare il cognac; lui si arrabbiava, beveva egualmente il suo sorso, e la nonna se ne tornava via, triste, scoraggiata, ma sorridente, giacché era così umile di cuore e così dolce che il suo affetto per gli altri e il poco valore che attribuiva alla sua persona e alle sue sofferenze si conciliavano nel suo sguardo in un sorriso dove, diversamente da quanto si vede nel volto di molto uomini, non c?era ironia che per lei stessa e per tutti noi come un bacio dei suoi occhi, che, non potevano vedere le persone a lei care senza accarezzarle appassionatamente con lo sguardo. pag. 14
Ogni volta che vedeva negli altri un bene, per quanto piccolo, che lei non aveva, persuadeva se stessa che non era un bene, ma un male, e li compiangeva per non doverli invidiare. pag. 26
Cercavo di aggrapparmi a pensieri d'avvenire che avrebbero dovuto condurmi, come un ponte, di là dall'abisso vicino che mi dava spavento? pag. 27
Dev'essere delizioso” sospirò il nonno, nella mente del quale per disgrazia la natura aveva tralasciato in modo altrettanto assoluto d’includere la possibilità di un appassionato interesse per le cooperative svedesi o per le interpretazioni teatrali di Maubant, come s'era scordata di fornire la mente delle sorelle della nonna del granello di sale che dobbiamo noi stessi aggiungere per trovarvi un certo sapore, a un anedotto della vita intima di Mole' o del conte di Parigi. pag. 29
. ma la signorina Celine, nella quale il nome di Saint Simon un letterato aveva impedito la completa anestesia della facoltà uditive, pag. 30
Un piacere delizioso m'aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M'aveva subito reso indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità inoffensive, la sua brevità illusoria nel modo stesso in cui agisce l'amore, colmandomi d'un essenza preziosa: o meglio quest'essenza non era in me, era me stesso. pag. 49
mi facevano aspettare un momento, nella prima stanza, dove il sole , invernale ancora, era venuto a mettersi al caldo davanti al fuoco, che era già acceso tra i due mattoni e pennellava di un odore di fuliggine tutta la stanza pag. 55
Nella stanza vicina sentivo la zia chiacchierare da sola a mezza voce. Parlava sempre un po' sottovoce, giacché credeva d'aver nella testa qualcosa di rotto che fluttuava e che a parlar troppo forte avrebbe potuto rimuovere; ma, anche se era sola, non stava ai a lungo senza dire qualcosa perché pensava le facesse bene alla gola e impedisse al sangue di stagnare, rendendo così meno frequenti le soffocazioni e l'affanno di cui soffriva; inoltre, nell'assoluta inerzia della sua vita, ella dava alla sue minime sensazioni un?importanza straordinaria; le dotava di una motilità per cui le riusciva difficile tenerle per sé e, in mancanza d?un confidente al quale comunicarle, se le annunciava a se stessa, in un perpetuo monologo che era la sua sola forma di attività. pag. 55
L'ambizione mondana era un sentimento che la nonna era così incapace di provare e quasi d'intendere che le pareva del tutto inutile mettere tanto ardore a calpestarlo. pag. 74
Senza dubbio nella mia casa ci sono tutte le cose inutili. Vi manca solo il necessario, un bel tratto di cielo come qui. Cercate di serbarvi sempre un lembo di cielo sulla vostra vita?. pag. 74
In quel tempo avevo amore per il teatro, amore platonico, giacché i miei non mi avevano ancora mai dato il permesso di andarci? pag. 79
Il mio cuore batteva mentre mi dicevo: "Lo devo fare, non lo devo fare", poi smisi di domandarmi quel che occorreva fare, per poter fare qualcosa. pag. 85
“la mia stanza proteggeva tremando la propria fragile e trasparente frescura contro il sole del pomeriggio dietro le imposte semichiuse, dove un riflesso di luce aveva tuttavia trovato modo di far passare le sue ali gialle e stava immobile tra il legno e il vetro, in un angolo, come una farfalla in riposo. pag. 89